Australia sotto attacco
Il primo ministro australiano, Scott Morrison, ha dichiarato apertamente che l’Australia è vittima, da diversi mesi, di un sofisticato cyber attacco che ha infettato i sistemi informatici governativi, le infrastrutture critiche e i servizi essenziali. Lo stesso primo ministro ha deciso di comunicare questo violento cyber-attacco per essere trasparente verso i propri cittadini.
In conferenza stampa il primo ministro ha dovuto evidenziare come siano stati compromessi i dati personali degli australiani in seguito ai molteplici attacchi, iniziati mesi fa e in aumento nell’ultimo periodo, mirati “al governo, all’industria, alle organizzazioni politiche, all’istruzione, alla sanità, ai fornitori di servizi essenziali e agli operatori di altre infrastrutture critiche”.
Morrison ha riportato che gli attacchi subiti sono riconducibili a un’unica campagna sponsorizzata da un singolo stato straniero. Molti esperti, seguendo le parole del primo ministro australiano, sospettano che dietro alla massiccia campagna possa esserci la Cina, con cui l’Australia ha un rapporto ai minimi storici.
L’affermazione riguardante l’origine dei cyber attacchi è confermata da Tim Wellsmore, di FireEye società statunitense di cybersecurity. Wellsmore afferma, come in base alla loro esperienza, l’attività di cyber-minaccia finanziata da uno stato straniero replichi direttamente le tensioni geo-politiche.
Il direttore dell’Email Security Products di Darktrace, Ariana Pereira, ha spiegato come l’Australia si trovi davanti a una campagna sofisticata e coordinata con l’obiettivo di penetrare le infrastrutture governative.
La stessa ha continuato sostenendo che si tratti di tentativi continui per un lungo periodo di tempo finalizzati a sfruttare sia le vulnerabilità di sistema sia quelle umane attraverso spear-phishing. Il phishing è una tecnica comune in tutto il mondo che sfrutta siti web esca, e-mail con link o file corrotti al fine di ottenere più dati sensibili possibili.